La “Baracca” milanese è anche vittima di inspiegabili quanto terrificanti eventi che si potrebbero senza dubbio definire “metafisici”. Via Archimede 83, quarto piano, ospita creature immonde, Dei ed esseri di altri universi e dimensioni, presenze aliene ed eteree che svaniscono allo stesso modo in cui appaiono.
L’ABITANTE DEL PIANO DI SOPRA
Famoso è il caso dell’abominevole “abitante del piano di sopra”, il primo episodio documentato e supportato dalle testimonianze di tre individui (ai quali per privacy ci riferiremo d’ora in avanti con lo pseudonimo formato dalle loro iniziali, PTS). Attorno alle 2.17 di notte del giorno 16 ottobre, gli ospiti della casa, ancora svegli, giurano di aver sentito, nel silenzio delle loro camere da letto, strani rumori provenire dal piano sopra di loro. Seccati da tali rumori e visibilmente incazzati a causa della forzata insonnia, PTS afferrano un Mocio Vileda e ripercuotono il soffitto più volte con l’impugnatura. Il baccano al piano di sopra cessa, per fare spazio a quello sembra essere il notiziario di Rai Tre della notte: evidentemente il signore del piano di sopra ha acceso la TV. Le notizie vomitate macchinosamente dal giornalista malpagato e nottambulo della televisione italiana hanno l’effetto del cloroformio su PTS, che, assopiti, dormono fino alle 11 di mattina saltando lezioni universitarie di importanza vitale. Alla consueta colazione di stampo comunista dove non si capisce di chi siano i piatti e i cucchiaini, uno dei tre azzarda la domanda: “Ma chi ci abita di sopra?”. I coltelli smettono di imburrare le fette biscottate e le mandibole fermano la loro distruzione di carboidrati. Gli sguardi si incrociano, tutti hanno intuito la risposta: “NON esiste un ‘di sopra’, è l’ultimo piano della palazzina”. I tre rimangono attoniti con lo stesso sguardo di chi sa di avere vissuto una esperienza paranormale. Tuttavia, la guerra per l’ultimo taralluccio rimasto nella confezione, distrae i tre amici, che ritornano a sparare cazzate e ridere dimenticandosi per sempre dell’accaduto. Quando i rumori del piano di sopra ritornano nella solitudine della notte, PTS fanno spallucce: “E’ il legno che si assesta” e tornano a dormire sognando i loro amici Otto e Fritz, immaginari.
L’ABOMINEVOLE MOSTRO DELLA LAVASTOVIGLIE
La notte, dice il detto, porta consiglio. In via Archimede porta invece orrori inimmaginabili. Così la semplice routine del caricamento serale della lavastoviglie si tramuta in una esperienza ai confini della realtà. E’ quando PTS (i nostri unici testimoni, di cui tuteleremo la privacy dando solo le iniziali) si infilano sotto i molteplici strati de “La Stampa” e “Il Corriere della Sera” ammucchiati sopra i loro letti e usati come coperte a causa della persistente taccagneria di ‘S’, che il mostro lancia i suoi cupi urli gorgoglianti nell’oscurità della cucina. PTS affermano che i versi del mostro sono quanto di più terrificante esista su questo pianeta, secondo soltanto alla programmazione mattutina di Rete 4. Il mostro dimora nel fondo della Indesit modello Spackapiath. Non si sa di preciso a “cosa” assomigli il mostro in quanto nessuno è mai riuscito né a vederlo, né a scorgerlo per qualche istante. Gli indizi lasciati sulle pareti della lavastoviglie indicano che il mostro è dotato di artigli e tentacoli. Non vengono usate pastiglie di detersivi o brillantanti: bastano gli avanzi della cena, offerti con adorazione da PTS al mostro in una ricorrenza serale dal sapore mistico, per azionare il lavaggio. Il mostro in cambio lava approssimativamente i piatti, quel poco che basta per fare bestemmiare ‘T’ per la penuria costante di coltelli puliti. Questa creatura è quindi innocua e di grande utilità per i coinquilini, che passano la maggior parte della mattinata sul divano a seguire rapiti Rete 4 anche se ne sono schifati.
P.T.S
Nessun commento:
Posta un commento